PdL 2.0: l’evoluzione

Il Popolo della Libertà si evolve. Ha scoperto l’uso di un organo prima d’ora sconosciuto: il cervello. Per stimolarne l’utilizzo i suoi vertici, mostrando un’audacia senza precedenti, hanno sviluppato una campagna pubblicitaria in grande stile che al posto dei vecchi e obsoleti slogan, oggetto in passato di un’eccessiva quanto sguaiata ironia, pone delle domande che invogliano l’elettore ad attivare il pleonastico fardello della scatola cranica per elaborare delle risposte.

Le domande non sono neppure semplici. Alcune richiedono introspezione, come “Ami davvero il tuo Paese?” oppure “Non vuoi arrenderti alle difficoltà?” o anche “Vuoi difendere la tua libertà?”. Una ha una valenza quasi esistenziale: “Sai distinguere il vero dal falso?” (va aggiunto che esiste il fondato sospetto che quest’ultima sia in realtà la pubblicità occulta di un omonimo quiz a premi in programmazione l’anno prossimo sulle reti Mediaset).

La novità più importante di questa campagna, però, riguarda la totale assenza del faccione di Berlusconi. La svolta è epocale: nel PdL si ha vergogna del Monarca, si ha pudore nel mostrarne l’effigie. È un po’, per intenderci, come se nelle chiese improvvisamente provassero imbarazzo nell’ostendere brandelli mummificati di cadaveri (con tutto il rispetto per i brandelli mummificati di cadaveri), raccogliessero le preziose reliquie organiche in sacchettini e corressero a seppellirle nel cortile.

Purtroppo i soliti vandali, così ottusi da non comprendere questo salto di qualità, hanno lacerato alcuni dei manifesti di questa illuminata campagna. Bue punto zero ti propone un divertente gioco interattivo. Aiuta i militanti del PdL a rimettere tutto in ordine: cliccando sulle immagini potrai riparare il danno e ottenere la loro imperitura riconoscenza.

Ami davvero il tuo Pa...

... paese?

(Nota: su Paperblog è disponibile un’accurata analisi psicologica di questa campagna.)

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