Grande premio Webbestia 2012

Webbestia è un ambitissimo concorso bandito da Bue punto zero che premia le più brillanti ed ingegnose manifestazioni di servilismo e disonestà apparse sul Web nell’anno di riferimento.

Quest’anno il vincitore è ilgiornale.it, uno dei principali organi di disinformazione della famiglia Berlusconi.

La pagina che ha meritato l’onorificenza è quella apparsa il giorno martedì 11 dicembre alle ore 9.30. Da poche ore il Pdl ha tolto la fiducia al Governo Monti, e l’onorevole Berlusconi ha definitivamente annunciato il suo ritorno in campo. Le reazioni nazionali e internazionali, specialmente sul versante finanziario, sono perlopiù improntate al terrore e allo sgomento.

Che cosa fanno allora i servi di famiglia? Niente panico: hanno delle procedure ben definite da seguire. Inanzitutto scaricare il più possibile qualunque responsabilità su qualcuno che non sia Berlusconi. Secondariamente minimizzare tutto quello che non si può ulteriormente scaricare. Infine evidenziare le carenze, anche quelle inesistenti, di tutti coloro che non sono formalmente o informalmente classificabili come servi di Berlusconi.

Sembra facile, ma per concentrare una simile quantità di servilismo e disonestà in queste poche centinaia di pixel, aggiungendo anche qua e là qualche errore di battitura, ci vuole davvero un artista:

Servilismo-e-disonesta-Il-Giornale-11-dicembre-2012

Come i nostri lettori sanno bene, viviamo in un periodo di crisi economica e ecologica. Pertanto il premio è stato selezionato in modo da essere compatibile con le ristrettezze  del momento e nello stesso tempo produrre un basso impatto ambientale: esso consiste infatti in un vagone di letame prodotto in proprio, che verrà oggi stesso spedito al vincitore. Da domani inizierà ad accumularsi il premio per la prossima edizione.


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Vecchi archivi cartacei

[In occasione della fine del mondo, Bue punto zero offre ai suoi lettori un piccolo svago meta-letterario ed auto-referenziale. Buon divertimento.]

Q-maiuscola

uando Maurice entra trova Cornelius ad accoglierlo. Si stringono la mano.
–Grazie per aver risposto così prontamente alla mia richiesta.–
–Non fa un po’ troppo freddo qui?–
–Forse. Ma solo chi non lavora a ritmo serrato se ne lamenta. E come vedi siamo tutti a testa bassa. Vuoi un caffè?–
–Già preso l’altro ieri.–
–Va bene. Sarai curioso di sapere perché ti abbiamo chiesto di venire qui.–
Maurice segue Cornelius nel suo ufficio, dove si trova un uomo che lavora ad un terminale. Si presentano.
–Satyajit è il mio assistente diretto. Mi ha aiutato a formare questo gruppo di lavoro. Operiamo sotto il controllo dell’esercito, ma abbiamo una buona autonomia.–
Si siedono alla scrivania, uno di fronte all’altro.
–Sono curioso, sì. Questi giorni potrebbero essere gli ultimi, sai bene che avrei voluto rimanere il più possibile con la mia famiglia.–
–Ti capisco. Ma è proprio per tener viva una speranza che stiamo lavorando così alacremente. Stiamo battendo una strada decisamente non convenzionale, e potremmo aver bisogno di te.–
– Continua a leggere >

Vieni avanti, cretino

Sito de-berlusconizzato

A quanto si apprende, l’onorevole Silvio Berlusconi, nel tentativo di rendere il più devastante possibile la sua nuova discesa in campo, avrebbe deciso non solo di tornare a rompere il catodo con innumerevoli e interminabili apparizioni televisive, ma anche, con il supporto di Michael Slaby, nientemeno che il consulente di Obama, di diffondere nel web il suo Verbo, anzi il suo λόγος σπερματικός (Logos Spermatikos), tramite un esercito di droni da combattimento che dovrebbe saturare in maniera virale i più importanti siti sociali, i giornali, i forum, i blog e chi più ne ha più ne metta.

Sappia dunque codesto esercito che Bue punto zero, nonostante le apparenze, non è un blog de-berlusconizzato. Forse lo sarebbe diventato, se l’onorevole Berlusconi fosse stato incarcerato o se fosse passato a miglior vita. Per ora comunque siate fiduciosi, la nostra tradizionale ospitalità non verrà meno. Mosche, ragni, formiche, lombrichi, vermi d’ogni foggia e muffe d’ogni colore popolano abitualmente la sua stalla, quindi ci sarà spazio anche per voi. Guardatevi pure intorno, e se non sapete da dove cominciare provate con questo.

 



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Tu che hai votato Berlusconi

Vieni qui, siediti, facciamo due chiacchiere tra amici.

Ehi, non fare finta di niente, dico a te. Coraggio, avvicinati. È comprensibile che non ti vada di parlarne: si sa che è una di quelle cose che chi l’ha fatta preferisce non confessare; ciò non toglie che ci sia chi persiste nel farla. Ancora a maggio dell’anno scorso a Milano ventottomila persone hanno scritto il suo nome sulla scheda, così tante che non basterebbe una settimana per prenderle tutte a schiaffi.

Capisco il tuo imbarazzo, non è facile accettare di essere stati presi in giro. Tu forse sei tra quelli che si giustificano sostenendo di essere stati ingannati. Può darsi. Ci sarà pure qualcuno che ha prestato fede alle promesse che ha sbandierato in campagna elettorale, fesserie del tipo “meno tasse per tutti” o “un milione di posti di lavoro”. Be’, purtroppo non è andata come avrebbe voluto farti credere. Ha profuso la maggior parte del suo impegno a salvare se stesso e qualche suo amico dalla galera, lasciando che il resto del Paese andasse a puttane. Lui invece festeggiava la tua dabbenaggine invitando amici e amiche a cene sobrie ed eleganti.

Aveva anche detto che si sarebbe levato dalle scatole. Molti lo speravano, pochi ci credevano. Certo la situazione oggi è diversa rispetto alle altre volte. Ora si sta giocando il tutto per tutto. Se gli andrà male, quasi certamente nel giro di poche settimane le televisioni e i giornali annunceranno la sua dipartita. Non crederci: ricorda che il suo medico personale aveva dichiarato che è “tecnicamente immortale”. Quel giorno sarà tumulata in mondovisione una statua di cera, mentre lui, appesa al chiodo la faccia di gomma, se ne starà beato a prendere il sole in qualche paradiso tropicale, lasciando agli eredi tutte le grane.

E se invece gli andasse bene? Ci hai pensato?

Non far finta di niente, non limitarti a scrollare le spalle. Il problema non è lui, sei tu. Tu ci hai cacciati in questo pasticcio, tu devi tirarcene fuori.  Come? Innanzitutto meditando sui tuoi errori. Rifletti, e tira fuori tutto ciò che il tuo inconscio ha cercato di rimuovere. Perché lo hai votato? Ci sarà pure un motivo. Anch’io, per fare un esperimento, ci ho provato. No, no, che hai capito? Io mica l’ho mai votato. Ho solo provato ad immedesimarmi in un suo elettore. E sai che cosa ne è venuto fuori? Ecco, l’unico motivo per votarlo che ho potuto concepire è: per evadere le tasse. Ora provaci tu, ma non raccontare le stesse balle che racconta lui in campagna elettorale: cerca di trovare il vero motivo, per quanto riprovevole possa apparire.

Mentre ci pensi, ti anticipo che questo è solo l’inizio. Dovrai proseguire con una specie di terapia di gruppo. Dovrai contattare, fra i tuoi conoscenti, quelli che hanno commesso il tuo stesso errore, e che magari ora si apprestano a ripeterlo. E spiegare loro come sei uscito dal tunnel. Per esercitarti, comincia da qui. In fondo a questo articolo trovi la possibilità di lasciare un commento anonimo. Racconta la tua storia: dopo aver riflettuto coscienziosamente, dicci come hai iniziato e come ne sei venuto fuori. Tu ti sentirai sollevato, e altri potrebbero seguire il tuo esempio.



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