Sudore e bile

Fuochi d'artificio

Non ci si deve sorprendere se la manovra proposta dal governo lascia quasi tutti scontenti. Non è agli italiani che deve piacere, ma al Parlamento. E dall’attuale Parlamento, tuttora infestato dalla XVI legislatura, non può certamente uscire alcunché  di buono. La direttiva numero uno è non incidere troppo sugli interessi di Berlusconi e delle altre facoltose zecche che occupano buona parte degli scranni delle due Camere. Se poi si riesce a far approvare qualcosa che come effetto collaterale riesce anche a raddrizzare la barca, tanto di guadagnato. Già è un progresso se non ci sono in mezzo processi lunghi, prescrizioni brevi, bavagli, depenalizzazioni e affini.

Consultare le liste della vergogna è un passatempo a cui intanto tutti coloro che si apprestano a versare copiosamente i propri liquidi organici, come previsto dalla manovra, possono utilmente dedicarsi, meditando nel contempo nuovi ed efficaci metodi per liberarci dai nauseabondi parassiti. Tutti sono chiamati a fare sacrifici, dunque tutti devono collaborare. Anche i ministri del nuovo governo, i quali anzi dovrebbero essere i primi a sacrificarsi per la Patria, purificandone il suolo attraverso l’aspersione dei propri umori. Ad esempio applicando il metodo dell’ex-ministro e ex-onorevole Diliberto: alla prossima seduta del Parlamento, fuochi d’artificio e un finale col botto per una degna conclusione delle celebrazioni per l’unità d’Italia.

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1 Commento

  1. serafina

     /  9 dicembre 2011

    Caro Bue punto Zero, a propositoi dei liquidi organici versati e da versare in questi giorni, fra i tantissimi motivi che ho, come quasi tutti gli italiani, di indignarmi, c’è n’è uno forse minore, ma che a me sembra emblematico, e cioé la commozione della nostra signora Ministra Fornero al pensiero di dover derubare anche i pensionati al minimo livello di sopravvivenza di quei pochi Euro che all’inzio di ogni anno vengono elergiti come parziale recupero dell’inflazione. Commozione che molti (decisamente troppi, per come la vedo io) hanno benevolmente interpretato come un segno di “umanità”. Dal mio punto di vista, invece, le lacrime della Ministra sono la cosa che mi fa più indignare: E non perché non le creda sincere (che lo siano o no non potrebbe importarmene di meno) ma perché, secondo me, più sono, eventualmente, “sincere”, e più danno la misura esatta di quanto questi “professori” sono lontani dalla realtà. La signora Ministra mi ha ricordato irresistibilmente quella contessa (non so se personaggio reale o di fantasia, ma sicuramente emblematico) che, alla vigilia della rivoluzione francese si era fatta un abito modesto e dimesso che indossava quando faceva le elemosine, in modo da non offendere la sensibilità dei poveri con il suo lusso. Propongo quindi l’aggiunta del suo nome alla lista della vergogna e le rivolgo il seguente messaggio: Signora Ministra, i pensionati al minimo, o poco più, che aspettano i 6 o 7 Euro al mese di aumento per comprarsi due litri di latte in più non sanno che farsene delle sue lacrime, e sono sicura che si sentono doppiamente presi in giro quando vengono a sapere che l’elemosina che sarà loro elargita viene coperta con l’1,5 per cento in più “tolto” agli evasori fiscali confessi, già premiati con un’aliquota ridicola per avere riportato in Italia i loro quattrini mal guadagnati e ben nascosti. Operazione, del resto, spalmata su due anni, il che rende doppiamente ridicolo affermare che questo minuscolo balzello fornisce la copertura degli adeguamenti che diversamente sarebbero stati impossibili, perché quei pochi Euro dovevano essere impiegati per salvare l’Italia.
    Signora Ministra, pazienza il sangue, ma almeno ci risparmi le lacrime.

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