I nuovi eroi

Ci sono cose che non possiamo dimenticare.

I padri dei nostri padri e le madri delle nostre madri hanno combattuto e talvolta versato il proprio sangue perché noi potessimo vivere in una nazione libera. Perché potessimo scegliere da chi essere governati, anche eleggendo chi non la pensa come loro, anche chi oggi li disprezza. Per questo col tempo le targhe che portano i loro nomi, affisse in migliaia di vie e piazze in tutto il Paese, saranno rimosse per far posto ai nomi di nuovi eroi come Craxi o Mangano.

Possiamo accettare che i nostri nonni abbiano combattuto per permettere a noi di votare Berlusconi, ma, senza nulla togliere alla loro memoria, anche noi possiamo reclamare il diritto a trovarci dei nuovi eroi.  E in attesa che si facciano avanti più degni e meritevoli pretendenti al ruolo, sarebbe forse il caso di rivalutare una figura come quella di Massimo Tartaglia.

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3 commenti

  1. Caro Bue, quando ero giovane andava di moda lo slogan: “Dieci, cento, mille Vietnam” (più o meno era così…. è passato molto tempo). Ecco, adesso la tentazione sarebbe quella di adeguare lo slogan sostituendo “Vietnam” con “Tartaglia” ma solo se il suo gesto (del resto – è bene precisarlo onde evitare denunce – deprecabile in quanto violento, ma soprattutto in quanto inutile….) fosse stato dettato da motivi di principio, diciamo pure ideali, il che non risulta. Guardandoci intorno, le statuette da lanciare così, solo per togliersi una soddisfazione (metaforche, per carità… magari di marzapane) sarebbero tante che non basterebbe un’intera pasticceria a fabbricarle.
    A proposito di eroi, vorrei segnalarti una targa situata a Milano in via Bramante, angolo piazzale Monumentale, dedicata a un certo Umberto Ceva, antifascista nato nel 1900 e morto ammazzato nel 1930. Non so – ancora – niente di più di lui, ma intendo fare delle ricerche, perché hai proprio ragione: c’è bisogno di eroi. Molto bisogno.

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  2. anna

     /  26 febbraio 2013

    Condivido in pieno !

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