Rompiballe a vita

Se uno degli obiettivi di Grillo era rompere le balle al sistema politico, direi che c’è riuscito abbondantemente. Ora che ha fatto pesare i milioni di voti che il suo movimento ha ricevuto mettendo in stallo quasi ogni attività politica, molti cominciano a pensare che con questi voti dovrebbe iniziare a fare qualcosa di costruttivo. Ci sono però degli ostacoli oggettivi, il primo dei quali è che a quanto pare non ne ha la minima intenzione. Dopo aver affossato l’ipotesi di un governo Bersani e dopo aver ribadito che non farà accordi con nessuno, continua a chiedere l’incarico di governo per il suo movimento, senza tuttavia indicare neppure il nome di un possibile candidato premier. Tutto ciò va poi accostato ad un altro problema, anzi un’anomalia, già segnalata da più parti, che riguarda il ruolo di questo “capo politico” del MoVimento 5 Stelle: non è stato eletto, non ricopre alcuna carica pubblica, non è vincolato a doveri o responsabilità istituzionali di alcun tipo, ma pontifica sguaiatamente su tutto e su tutti e soprattutto controlla indirettamente le azioni, le parole (e, qualcuno sospetta, anche le menti) dei deputati eletti con il suo simbolo.

Non mi piace ripetermi, ma visto che da allora non è cambiato praticamente nulla non posso fare a meno di ribadire ciò che avevo scritto nell’articolo precedente, che poi anche altri nomi più illustri del mio hanno ripetuto, rincarando però la dose. Dicevamo che Napolitano dovrebbe chiedere ai Cinque Stelle di proporre una loro ipotesi di governo. Ma non basta. Non è possibile lasciare a quei pesci lessi che rappresentano il MoVimento alle Camere una simile responsabilità, quella responsabilità se la deve prendere Grillo in persona. Se, in base alle regole che lui stesso ha stabilito, Grillo non poteva essere eletto, un modo per stanarlo e coinvolgerlo in maniera più diretta c’è, ed è esattamente lo stesso che è stato adottato con Monti: per indubbi meriti artistici, sicuramente superiori ai meriti scientifici e sociali del premier uscente, Grillo sarà nominato senatore a vita. È un’offerta che non può rifiutare, primo perché in cambio avrà l’incarico che ha più volte richiesto, secondo perché come lui stesso ha osservato è auspicio di un’aspettativa di vita centenaria.

E a noi, che cosa ne viene? Be’, innanzitutto potrebbe capitare che si formi finalmente un governo, che potrebbe lavorare su quei punti che Bersani ha proposto ai capigruppo 5 stelle i quali hanno risposto che i punti andavano bene, ma non avrebbero comunque appoggiato il suo governo. In secondo luogo Grillo dovrà smettere di fare il burattinaio e impegnarsi in prima persona, abbandonando quella sua anomala e privilegiata posizione attuale.

E poi in questo modo si capirà –soprattutto lo capiranno i suoi elettori– se messo di fronte alla realtà politica, economica e sociale del Paese è capace di fare qualcosa di concreto. Se invece continueremo a sentire il disco con gli insulti e le parolacce, inevitabilmente il governo durerà poco e alle successive elezioni gli elettori, almeno quelli dotati ancora di un cervello, prenderanno atto della situazione e cambieranno strategia. E Grillo potrà decidere se dimettersi oppure rimanere a movimentare l’attività parlamentare con il suo divertente e innocuo ruolo di rompiballe a vita.

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2 commenti

  1. Impeccabile Bue punto zero impeccabile; peccato non venga in mente a quasi nessuno, mi pare; in primis al presidente Napolitano che ha giochicchiato con questi brancaleoni consunti del comitato di saggi.

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  2. grazie Grillo ora si che possiamo essere felici e contenti abbiamo un governo dove sicuramente il movimento 5 stelle contera’ tantissimo speravo in un vento nuovo invece siamo tornati piu’ nella merda di prima dove conta ancora Berlusconi e questa sara’ sempre la tua grande macchia di vergogna che t’accompagnera’ nella tua vita e di riflesso sugli italiani purtroppo.

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