L’infiltrato

L'infiltrato

Prigioniero Ho avuto l’occasione di fuggire. L’ho lasciata sfumare. Encèlado e Brodnik sono svaniti nel nulla: forse non hanno esitato, e a differenza di me sono ora in salvo, o forse hanno già calcato queste luride pietre, e sono periti. Ho avuto l’occasione di fuggire. L’ho lasciata sfumare, il perché persino io lo ignoro. So che ormai ho imparato a disprezzare questa malattia della polvere che chiamano “vita”, e ciò rende più tollerabile la disfatta. Ma tu, spregevole assassino che celi nelle sontuose stanze di questo palazzo il tuo nome e il tuo volto e che Arconte ti fai chiamare dai tuoi ignobili servi, vieni qui ad uccidermi di persona, e ti porterò via con me.
Sconosciuto Non invidiabile, davvero non invidiabile.
Prigioniero Chi è là? Dunque non sono solo in questa oscura prigione.
Sconosciuto Qui nel centro una flebile luce giunge da quell’alta inferriata. Fai due passi avanti. Ti do il benvenuto.
Prigioniero E io ti ringrazio per l’accoglienza. Non so chi tu sia, ma sappi che sono qui per un errore.
Sconosciuto Eppure sembravano piuttosto sicuri del fatto loro, quando ti hanno sbattuto qui dentro. Che disonore! Per qualcuno che abbia giurato fedeltà di fronte al Collegio degli Anziani e abbia raggiunto la tua posizione, trovarsi in una situazione del genere è assai sconveniente.
Prigioniero La mia posizione? Non è certo qualcosa che io tema di perdere. Nulla ho fatto per orgoglio personale. Ma si chiarirà tutto, ne sono sicuro.
Sconosciuto E, dimmi, di che crimini sei accusato? Ti è stato reso noto?
Prigioniero Dicono che sarei una spia. Un traditore. Che lo stesso Arconte abbia siglato il mio ordine di cattura. Ma, come ho detto, si chiarirà tutto.
Sconosciuto Lo speri davvero?
Prigioniero Non ho bisogno di sperare nulla. So che alla fine tutto sarà chiarito. E tu, piuttosto, che rimani nell’ombra, chi sei? Un prigioniero? Un carceriere? In verità, non sembri né l’uno né l’altro.
Sconosciuto Hai visto giusto, per quel poco che ti è dato di vedere. Un prigioniero? No. Avrei potuto esserlo, è vero, avrei potuto essere al tuo posto, la vita appesa a un filo, e appesa poco lontano anche la corda dello strangolatore, già ritorta e oliata a dovere. Ma noi siamo ciò che scegliamo di essere, e io non ho scelto quella via. Un guardiano? Neppure. Li hai visti qui fuori, conosci bene la loro uniforme. Non troverei onorevole neppure quel ruolo, sebbene sia certamente più grato del tuo.
Prigioniero Chi sei dunque? Che cosa ci fai in una simile cella?
Sconosciuto Sono qui per dirti, a differenza di quello che stai facendo tu, la verità. Te la posso dire perché so che in questo momento nessuno ci ascolta. Sono un tuo compagno. Tu non mi conosci, naturalmente. Se un infiltrato conoscesse l’identità di ciascuno degli altri, sai che festa. Preso uno, presi tutti. Quando finisci in questo sotterraneo, prima o poi quello che sai vien fuori. Neppure io ti conoscevo, sino ad oggi.
Prigioniero Non capisco. Io non so di cosa parli. Se vuoi spaventarmi, lascia perdere. È noto che da quando l’Arconte è al potere i metodi per far parlare i sospettati si sono inaspriti, ma le accuse nei miei confronti sono false, e non c’è nulla che possa rivelare.
Sconosciuto Credo che, quanto all’Arconte, ti sbagli. I suoi metodi, rispetto a quelli del suo predecessore, non sono più aspri, sono semplicemente più efficaci. Non a caso Silla era detto “il crudele”.
Prigioniero Sai un po’ troppe cose su questi metodi, per i miei gusti. Se sei qui per strapparmi una confessione, perché questo inutile divagare?
Sconosciuto Rilassati. Lo so che nella tua posizione non è facile, ma provaci. Non sono qui per sottoporti ad un interrogatorio. Può darsi che io possa aiutarti, se non altro a comprendere quali sono stati i tuoi errori, e quanta strada si può percorrere se si compiono le scelte giuste.
Prigioniero Se io mento, come sostieni, tu non sei da meno. Saresti un compagno, cioè, secondo le accuse che mi si muovono, tu pure una spia, un infiltrato. Ma se così fosse, non dovresti essere qui a comprometterti con me. Anche ammesso che nessuno ora ci senta, cosa della quale dubito.
Sconosciuto Oh, abbassa la voce, non serve. Ti ho già detto che nessuno ci può sentire, ma sembra che quello che ho da dirti non ti interessi. Comprensibile, perché non mi conosci. Forse però non ti è ignoto il mio nome in codice. Qualche anno addietro poteva essere comune tra le fila dei ribelli che si facesse menzione di un tale Nestor.
Prigioniero Nestor?
Sconosciuto Sapevo che non saresti riuscito a dissimulare la tua sorpresa. La reazione che hai mostrato sarebbe stata sufficiente a smascherarti, se già gli agenti della sicurezza interna non avessero una assoluta certezza.
Prigioniero Oh, al diavolo. Tu saresti Nestor? Con la fine di Silla, ogni traccia della sua esistenza era venuta meno, al punto che tutti erano convinti che fosse perito assieme a lui la notte del rovesciamento del suo malvagio potere.
Nestor Quante cose che si sapevano di me, e quante erano sbagliate.
Prigioniero Nonostante la sua identità fosse segretissima, circolava voce che avesse raggiunto posizioni di potere molto elevate, e la fiducia del tiranno. Grandi speranze erano riposte in lui, ma poi venne l’Arconte e spazzò via tutto, instaurando un regime peggiore del precedente.
Nestor Forse ora che finalmente hai gettato la maschera troverai la mia storia più interessante. C’è del vero in quello che sai, ma ora ti racconterò il resto.
Prigioniero Perché dovrei dar credito a quello che dici?
Nestor Perché no? Non ho motivo di mentirti. Credimi, non sarò io a strapparti dalla bocca quello che sai. Io ero simile a te, addestrato nello stesso modo, pronto a dire le stesse cose che hai detto tu nel caso fossi stato scoperto. Forse… no, certamente, ero più preparato di te, più astuto, perché nessuno ha mai sospettato di me. Grazie alle mie qualità ero stato selezionato per una missione particolarmente delicata. E per lo stesso motivo ho rapidamente scalato molte posizioni nella gerarchia del regime. Credo che sia una dote naturale, un carisma. Quando parlo, la gente mi ascolta con riverenza, e poi tende a darmi ragione senza discutere.
Prigioniero Di Nestor si diceva che avesse queste capacità. Ciò non toglie che tu possa essere un impostore. Se fosse vero quello che dici, non saresti qui, a meno che tu non avessi un piano molto solido per farmi evadere. E finora non mi è parso che tu ne abbia l’intenzione.
Nestor Non capirai, finché non avrò finito di raccontare. Non fu certamente per una coincidenza fortuita, ma proprio a causa delle mie qualità, che mi feci strada non come dignitario pubblico, ma prima come membro e poi come coordinatore dei servizi segreti. Iniziando quella missione avevo assunto un’identità fittizia, ma all’interno del regime stesso ero stato ulteriormente coperto da una spessa coltre di silenzio e di anonimato. Questo fatto mi favorì enormemente.
Prigioniero Ed è dunque per questo che puoi liberamente entrare in queste segrete e discorrere apertamente con me…
Nestor Adesso stai iniziando a credermi? Bene, perché viene la parte più interessante. La mia missione originaria era avvicinarmi il più possibile a Silla, per studiarlo, trovare i suoi punti deboli. Non rientrava tra i miei compiti quello di danneggiarlo, men che meno di abbatterlo. Solo conoscerlo il meglio possibile, e riferire ciò che scoprivo sul suo conto. Ciò mi rendeva particolarmente infelice, perché io lo odiavo intensamente. Avere l’occasione di avvicinarlo e dovermi trattenere dall’infierire su di lui era un’esperienza dolorosa.
Prigioniero Io non ci avrei pensato due volte. Forse è vero che tu sei migliore di me, perché io nella tua situazione avrei certamente disobbedito agli ordini, e avrei fatto giustizia.
Nestor Non avresti ottenuto nulla. Morto un tiranno, il suo posto non resterà vacante a lungo. L’obiettivo al contrario era, a poco a poco, smantellare il sistema dall’interno. Ma un obiettivo a così lungo termine lascia troppo tempo alla riflessione. Conoscendo sempre più da vicino Silla il mio odio diventava sempre più profondo, ma nello stesso tempo comprendevo sempre meglio ciò che lo muoveva. Iniziai a chiedermi: e se davvero riuscissimo ad abbattere questo regime, che cosa succederebbe dopo?
Prigioniero Mi stupisce questa domanda. La sovranità tornerebbe al popolo, è chiaro.
Nestor Il popolo sovrano? Scusa se rido, forse non dovrei. Anch’io una volta ci avevo creduto. Prendi il mondo, rovescialo al contrario, e la gente sulle prime si sentirà un po’ frastornata. Ma in poco tempo si abituerà, e non farà fatica ad accettare come normale qualunque cosa sia girata sottosopra. Anche l’idea del popolo sovrano.
Prigioniero Che cosa vuoi dire?
Nestor Non importa chi sia il sovrano, la schiavitù è sempre schiavitù. E il popolo è un sovrano incompetente, irresponsabile. Non è capace di rispondere per i propri errori, né di imparare da essi. E io perché combattevo? Per il popolo, forse? Forse per un qualche astratto ideale? Meditando, nelle mie lunghe notti insonni, trovai la risposta più vera: combattevo per la libertà. Combattevo perché non volevo più essere il servitore di nessuno. All’inizio ero come te, ero solo una pedina. Poi divenni finalmente padrone del mio destino.
Prigioniero In questo momento mi sembri davvero ingenuo. Non ti rendi conto che nessuno può essere del tutto padrone di sé e del proprio destino? Esso si scontrerà e si intreccerà sempre con quello degli altri. In questo stesso momento, per il semplice fatto che stiamo parlando assieme in questa cella, i nostri destini si sono in qualche modo legati.
Nestor Forse l’ingenuo sei tu, invece, perché parli senza sapere. Con il progressivo maturare di quelle riflessioni iniziai ad allontanarmi dalle direttive che mi erano state impartite e a pianificare autonomamente una nuova strategia. Questa comportava, purtroppo, anche dei sacrifici. Era innanzitutto necessario che fossi completamente al riparo da ogni possibile delazione.
Prigioniero E quindi?
Nestor Quando ci si sveglia da un lungo sonno, ci si devono scrollare di dosso i brandelli del sogno che si stava sognando, anche se sulle prime può sembrare doloroso. Stando vicino a Silla avevo imparato moltissimo da lui, a partire dai suoi metodi. Avevo anche iniziato ad apprezzare alcuni dei privilegi di cui godeva, e di cui in parte potevo godere anch’io, che all’ombra del suo mantello condividevo una sottile frangia del suo potere. Molti tra i ribelli conoscevano il mio nome in codice, ma fortunatamente solo in pochi erano al corrente della mia vera identità. Sapevo con una certa precisione chi fossero. Su alcuni non ero certo, ma non volevo correre rischi. Li feci arrestare. Approfittando della mia posizione e del mio ascendente sui membri dei servizi segreti, riuscii ad aggirare le procedure ordinarie, e li feci uccidere senza alcun interrogatorio.
Prigioniero Ora che iniziavo a crederti, non posso più farlo. Non posso accettare che un mio compagno, qualcuno che aveva condiviso i miei stessi ideali e lottato per gli stessi obiettivi, si possa essere comportato in modo così vigliacco. Ma ora vattene, sparisci dalla mia vista. Non voglio che il mio sacrificio sia contaminato dalle tue menzogne.
Nestor L’ira che ti pervade mostra che nonostante tutto mi credi. Ma in questo caso non me ne faccio un vanto, è fin troppo facile essere convincenti quando si racconta la nuda verità. E la verità è che mi stavo muovendo su un terreno minato: doppiamente traditore, doppiamente a rischio di essere smascherato. Eppure fin dall’inizio sapevo che ero pronto a rischiare. Non potevo stare a guardare aspettando di diventare vecchio e ritrovarmi inebetito, rinchiuso in un ospizio a osservarmi le punte dei piedi. Mi sarei liberato dalle mie catene, o sarei morto nel tentativo.
Prigioniero Risparmiami almeno l’esaltazione del tuo eroismo, non sei stato certo né il primo né l’unico a mettere a repentaglio la propria vita. Ma il tuo tentativo di giocare una partita da solo è folle, è destinato a fallire. Come vedi non hai ottenuto nulla, il regime è ancora in piedi. Tu stesso hai osservato poc’anzi che a cambiare è solo il nome del dittatore: ieri Silla, oggi l’Arconte. Solo unendo e coordinando i nostri sforzi potremo ottenere davvero qualcosa, come puoi non capirlo?
Nestor Dovresti ormai aver intuito che i miei obiettivi si erano discostati un poco da quelli di tutti gli altri ribelli. E io godevo di un punto di osservazione davvero privilegiato. La mia attività non mi portava mai ad apparire nelle cerimonie pubbliche, ma grazie ad essa intrattenevo rapporti con alcuni dei centri nevralgici del regime. Avevo percepito già a partire dai primi mesi di servizio che il potere di Silla si andava indebolendo, e inizialmente non avevo mancato di riferire queste informazioni ai miei contatti. A parte una ristretta cerchia di fedelissimi, tutti gli altri gerarchi mostravano, chi più chi meno, una certa insofferenza nei confronti di Silla. Scoprii che il mio odio era condiviso da molti altri. Così dopo aver interrotto i rapporti con i ribelli iniziai, dapprima impercettibilmente, poi in maniera sempre più incisiva, a fomentare quel malcontento. Era parte della mia strategia.
Prigioniero Da quello che dici sembra che tu stesso abbia contribuito ad indebolire Silla, e indirettamente a spianare la strada all’Arconte. Ma a che scopo? Che razza di piano avevi in mente?
Nestor Le tue domande rivelano che la mia prima impressione era corretta. Si vede che sei un inetto. Non credo che valga la pena di perdere ancora molto tempo con te. Non nasconderti nell’ombra, avvicinati, così che possa contemplare la stupidità che riluce nei tuoi occhi. Ecco, prima di congedarmi ti posso solo consigliare di scegliere la strada della collaborazione. Sii saggio, sarà certo meno penoso per tutti.
Prigioniero Se ti aspettavi che io dopo quello che mi hai detto ti supplicassi di liberarmi offrendomi di passare dalla tua parte, potevi risparmiarti da subito la fatica. Io non tradirò i miei compagni.
Nestor Nessun problema, posso certamente fare a meno di te. Ma volevo verificare personalmente di che pasta sono fatti gli infiltrati, al giorno d’oggi. Purtroppo non capita spesso di scovarne uno.
Prigioniero Qualunque cosa tu voglia ottenere, non riuscirai. Sei un nostro nemico, ti abbatteremo.
Nestor Illuditi pure. Intanto tra noi due il perdente sei tu.
Prigioniero Ogni guerra ha le sue perdite. Ma tu, se lo conosci, se sei un vile servo dell’Arconte, striscia da lui e vai a riferirgli…
Nestor No, no. Non hai ancora capito nulla. Non io, ma tu, infimo tra i ribelli, parassita di queste prigioni, che rigurgiti sentenze nell’attesa del boia, dovresti premere la fronte nella polvere e strisciare ai miei piedi. Io sono il ribelle che ha voluto spezzare le proprie catene, che ha sfidato gli uomini e la sorte e ha saputo piegarli al suo volere. Io sono l’Arconte.
Prigioniero Proprio quando avevo perso ogni speranza, la sorte si è mostrata benevola con me. E tu… tu hai ragione su di me. Sono una pedina, un inetto che sa solo obbedire agli ordini. E non sono coraggioso come te, che nulla hai di più caro della tua stessa superbia, e ciò nonostante metti a repentaglio la tua vita. Io disprezzo la mia vita, e più ancora disprezzo questa dittatura, così che nulla desidero più che sbarazzarmi di entrambe. E oggi finalmente è il mio giorno.
Arconte Che cosa vuoi dire, sei forse pazzo?
Prigioniero Anch’io ho il mio segreto, e così come hai fatto tu, ora te ne metterò a parte. Anche tu hai commesso degli errori. Il più grave forse è crederti invincibile. E anche le tue guardie non sono attente, non sono capaci di perquisire un prigioniero. Avevo un’arma con me.
Arconte Tu menti.
Prigioniero Certo non un’arma convenzionale. Quando ho iniziato ad intuire la verità ne ho fatto uso. Da qualche minuto l’aria che respiriamo è avvelenata.
Arconte Stai mentendo, lo so benissimo.
Prigioniero Già, sto mentendo, certo. Credilo pure. Anche se fosse, mi basterebbe la soddisfazione di vederti indietreggiare, di leggere la paura sul tuo volto. Anzi, mi dovrà bastare, poiché entrambi ormai siamo condannati.
Arconte Perché farmi questo? Non hai capito che è inutile? Non te l’ho spiegato con chiarezza?
Prigioniero Sono le tue parole ad essere inutili. Tu hai detto che sono una pedina, no? E volevi ragionare con me? Va’, fuggi, vigliacco. Il sonno che imploravi nelle notti di veglia in cui meditavi il tradimento ti sarà presto restituito. E quanto a me… finalmente… potrò…
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