Oltre i limiti della docenza

Immaginiamo per un attimo che, all’interno della nostra società, ad una minima parte dei suoi membri fosse data l’opportunità di trascorrere assieme a virtualmente il 100% della popolazione un’ingente quantità di tempo (indicativamente diecimila ore della vita di ciascun individuo) nel corso del quale potesse aspirare ad ottenere da questo 100% la massima attenzione su di sé e su ciò che dice. Dovrebbe essere chiaro a tutti che in una situazione del genere questa minima parte della popolazione potrebbe esercitare sull’intera società un’influenza ineguagliabile. Se utilizzata nel modo giusto, tale influenza potrebbe essere determinante nel rendere la società stessa più vitale, più coesa, più avveduta, più responsabile. Viceversa, se utilizzata nel modo peggiore potrebbe contribuire a renderla inetta, opportunista, arrogante, insensibile.

Ora si dà il caso che la situazione qui descritta non sia affatto ipotetica; al contrario questa “minima parte” della popolazione dotata del suddetto privilegio esiste e si identifica con il corpo docente delle scuole primarie e secondarie.

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