De iudicio circa auferentem corda pyropum

Poiché lo spazio dedicato qualche tempo fa alla poesia ha riscosso un certo successo, proviamo a ripetere l’ardito esperimento ampliando ulteriormente le sue ambizioni. Il punto di partenza è più o meno lo stesso dell’altra volta, ma l’arrivo sarà molto più lontano.
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Ma la giustizia?

Ebbene sì, anche Bue punto zero protesta contro la malagiustizia. Contro una giustizia che davvero è malata, forse irreversibilmente. Non so se è un cancro quello che l’affligge, ma ogni giorno che passa le speranze di guarigione si assottigliano. Se non vogliamo pensare che l’incresciosa situazione in cui ci troviamo sia dovuta alla malafede e al servilismo, o addirittura alla corruzione del sistema, non resta che concludere che le procure e le aule dei tribunali dell’intero Paese pullulano di magistrati apatici e incompetenti. Come spiegare altrimenti il fatto che pur potendo disporre di moltissime ghiotte occasioni non sono finora mai stati capaci di mettere una buona volta in galera l’onorevole Silvio Berlusconi?

C’è ancora una speranza, un’ultima possibilità di riscatto. Ma va colta subito, al volo. Domani pomeriggio in piazza del Popolo a Roma ci sarà una raduno di delinquenti in libertà. È l’occasione giusta per una bella retata. Prendetene più che potete, ma lasciate stare quelli che hanno in mano un souvenir della basilica di san Pietro o del Colosseo. Quelli sono dalla nostra parte.

Non c’è più religione

A causa della recente tornata elettorale e delle corpose problematiche ad essa correlate non abbiamo potuto sinora dedicare neanche una riga ad un altro evento di proporzioni epocali, che ha suscitato in alcuni casi sdegno e riprovazione: lo spapamento del Papa.

Avremmo voluto commentare la notizia con qualche osservazione sagace e arguta, ma dopo una breve riflessione abbiamo deciso di desistere, e di lasciare piuttosto la parola su un tema così complesso ad autori più eruditi ed esperti di noi. Rimandiamo quindi i nostri lettori ad un sito specializzato, dove tra le altre cose è pubblicato un testo, in forma di omelia, che affronta proprio l’argomento più scottante: quelle lacerazioni interne alla Chiesa che quasi certamente sono all’origine dell’abdicazione del Pontefice. Esse vengono ricondotte alla fondazione stessa della Chiesa e a poco a poco conducono, appoggiandosi saldamente sulla sola autorità delle pagine neotestamentarie, ad una originale e sorprendente interpretazione della figura del Vescovo di Roma e della sua funzione nella Chiesa universale. Avvertiamo i lettori che il testo è inevitabilmente un po’ specialistico, ma confidiamo che la perseveranza verrà premiata.

Su col morale

Inevitabilmente gli articoli pubblicati nelle ultime settimane erano improntati ad un cupo pessimismo. Per risollevare un po’ il morale in vista dell’imminente apertura delle urne, pubblichiamo oggi un motivational d’autore, probabilmente un po’ abusato, ma forse non ancora del tutto logoro. Buona lettura e buon voto a tutti.

 

L’ingiustizia cammina oggi con passo sicuro.
Gli oppressori si ergono al di sopra dei secoli.
La violenza assicura: tutto resterà così com’è.
Nessuna voce risuona, eccetto la voce dei dominatori,
e sui mercati lo sfruttamento tuona: solo ora io comincio.
Invece tra gli oppressi molti dicono:
mai otterremo ciò che desideriamo.

Chi è vivo non dica “mai”!
Nessuna certezza è certa.
Nulla resterà sempre uguale.
Una volta che i dominatori avranno parlato
a parlare saranno i dominati.

Chi osa dire “mai”?
Da chi dipende il perdurare dell’oppressione? Da noi.
Da chi dipende il suo crollo? Ugualmente da noi.
Chi è abbattuto, si risollevi!
Chi è perduto, dia battaglia!
Coloro che hanno riconosciuto la propria condizione
come li si potrà fermare?
Poiché gli sconfitti di oggi sono i vincitori di domani,
e il mai diventa: oggi.

(B. Brecht, Lob der Dialektik)

 

I sogni son desideri…

 

se-il-tempo-passa-lavorando

Se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando…

(4/2/2013)

 

Risolleviamoci per un attimo dalle brutture della campagna elettorale e trasferiamoci temporaneamente nel mondo dei sogni, in un mondo fantastico dove tutto è possibile.

Immaginiamo che Napolitano, o Monti, o qualche altro ministro o politico di spicco, decidesse di dare in beneficenza la maggior parte del suo stipendio, tenendo per sé una cifra inferiore ai mille euro, e che si giustificasse dicendo: “Sono pochi, ma ci sono molte persone che vivono con meno, quindi mi devono bastare”. Immaginiamo che costui si battesse per togliere i soldi alle banche e darli alle popolazioni più povere. Immaginiamo ancora che in un consesso internazionale il nostro Napolitano o il nostro Monti o uno dei loro eventuali successori pronunciasse parole come queste:

Si è parlato di sviluppo sostenibile e di sottrarre alla miseria le grandi masse. Ma che cosa abbiamo in mente? Il modello di sviluppo e di consumo delle odierne società ricche? Che cosa succederebbe al pianeta se in India il numero medio di automobili per famiglia fosse lo stesso dei tedeschi? Quanto ossigeno resterebbe per respirare? Più chiaramente: possono le risorse del pianeta permettere a sette o otto miliardi di persone di mantenere lo stesso livello di consumi e di sprechi che caratterizza le più ricche società occidentali?

Stiamo dominando la globalizzazione, o è la globalizzazione che ci domina? È possibile parlare di solidarietà e di unità in un’economia basata sulla competizione spietata? La sfida che abbiamo davanti è di proporzioni gigantesche e la crisi maggiore non è ecologica, è politica: l’uomo non governa più le forze che ha sprigionato, ma queste forze governano l’uomo e la sua vita.

Perché noi non veniamo al mondo genericamente per svilupparci. Veniamo alla vita per raggiungere la felicità. Perché la vita è breve e ci sfugge via, e nessun bene vale come la vita, è ovvio. Ma se la vita mi scappa via, lavorando e lavorando per poter consumare di più… e il motore è la società dei consumi, perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, o se si rallenta, si rallenta l’economia, e se si rallenta l’economia ci appare lo spettro della stagnazione. Ma è proprio questo consumo esagerato che sta aggredendo il pianeta, e proprio per generare questo consumo si producono cose che durano poco, per poterne vendere di più.

Questi sono problemi di carattere politico che ci stanno indicando che è ora di cominciare a combattere per una cultura diversa. Non si tratta di prospettare il ritorno all’uomo delle caverne, né di erigere un monumento al regresso. È che non possiamo continuare indefinitamente ad essere governati dal mercato, dobbiamo essere noi a governare il mercato.

Per questo dico che il problema che abbiamo davanti è di carattere politico. Gli antichi pensatori – Epicuro, Seneca, gli Aymara – dicevano: povero non è chi ha poco, ma è davvero povero colui che necessita moltissimo e desidera, desidera, desidera sempre di più. Lo sviluppo non può essere contrario alla felicità. Deve essere a favore della felicità umana, dell’amore, delle relazioni umane, della cura dei figli, dell’amicizia, dell’avere l’essenziale. Perché è questo il tesoro più importante che abbiamo.

Prima di tornare alla realtà, consideriamo che esiste effettivamente un Paese il cui presidente guadagna 800 € al mese, che da giovane rapinava le banche per dare i soldi ai poveri, e che ha pronunciato un discorso simile a quello riportato sopra ad una conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile.

Bene ora potete risvegliarvi. Napolitano, Monti e colleghi sono tornati quelli di sempre. Se a questo punto sentite montare una certa incazzatura, vuol dire che siete quasi pronti per andare a votare. In bocca al lupo.

Concorso scuola: selezioniamo i prof del futuro

Se qualcuno volesse avere un’idea di come sarà la scuola che il Governo ha iniziato in questi mesi a plasmare, può farsela grazie alle modalità previste per la preselezione all’imminente “concorsone”.

Come molti già sanno, la prova consiste nel rispondere in 50 minuti a 50 domande relative a capacità logiche, comprensione del testo, informatica e lingua straniera. Chiunque può mettersi alla prova tramite un’apposita applicazione pubblicata sul sito del Ministero. Tramite questo “esercitatore” gli aspiranti docenti, ma anche tutti i comuni cittadini, possono partecipare ad una vera e propria sessione di esame, rispondendo alle stesse domande (in tutto sono 3500) che verranno poi proposte alla preselezione.

Il primo interrogativo che si affaccia alla mente, di fronte di questo stato di cose, è: che senso ha proporre agli aspiranti docenti una prova così frenetica? Se molte domande risultano banali al limite dell’idiozia, molte altre richiedono una riflessione particolarmente attenta, che una tempistica così ristretta rende pressoché impossibile. Il secondo è: che senso ha rendere noti in anticipo i contenuti dell’esame? Per dare ai candidati un’idea del tipo di test che dovranno affrontare potevano bastare un paio di esami di prova simili (ma non identici) a quelli veri. I candidati invece hanno la possibilità di visionare tutte le domande che verranno proposte all’esame, ma solo a patto di rimanere davanti al PC, connessi al sito del ministero, otto ore al giorno per dieci giorni circa.

Per rispondere bisogna innanzitutto ricordare che il Ministro avrebbe desiderato offrire con questo nuovo concorso un’opportunità ai giovani, ma è stato costretto da un’entità maligna (la legge) a limitare l’accesso alle prove solo a chi si è laureato entro il 2002, e pertanto la maggior parte degli iscritti si colloca attorno ai 35 anni o più. Però — deve aver pensato il nostro — l’importante è essere giovani dentro.

Proviamo a chiederci chi avrà la possibilità di arrivare davvero preparato alla prova preselettiva. In prima posizione si collocano quei laureati che dopo aver conseguito il titolo hanno sostenuto un paio di colloqui di lavoro, sono stati rifiutati (o forse sono stati un tantino choosy) e allora, amareggiati e deloosy, hanno abbandonato ogni velleità lavorativa, hanno infilato le pantofole e si sono accomodati sul divano a guardare la TV o giocare con i videogiochi, facendosi mantenere da mamma e papà. Poi alla notizia del nuovo concorso hanno colto la palla al balzo, si sono iscritti e ora potranno dedicare il loro abbondantissimo tempo libero a ripetere fino alla nausea le tremilacinquecento domande dell’esercitatore, in modo da poterle poi affrontare ad occhi chiusi e superare la preselezione a colpo sicuro.

Questo è il primo modello di professore che il Ministro vuole selezionare e proporre per formare le generazioni a venire: il bamboccione.

Vi sono naturalmente altre tipologie di docente che emergeranno da questa prova. In seconda posizione troviamo un cospicuo numero di aspiranti docenti dotati di una memoria infallibile, grazie alla quale hanno ottenuto una brillante laurea ripetendo pappagallescamente ad ammirati professori interminabili collezioni di tomi. Pur non avendo a disposizione  tutte le ore libere dei sopracitati bamboccioni (questa seconda tipologia potrebbe anche essere già dedita ad un lavoro e/o tenere famiglia), tali aspiranti potranno nei prossimi giorni trovare facilmente sul web tutte le domande corredate di risposta esatta, e impararle a memoria senza neanche bisogno di perdere tempo con l’esercitatore.

Gli insegnanti del passato erano soliti ripetere pedantemente ai loro studenti un precetto ormai superato: “Non studiate tutto a memoria, la cosa importante è capire quello che si legge!”. Ora invece entreranno nelle aule delle scuole italiane docenti che dall’alto della loro esperienza insegneranno: “Non sforzatevi di capire, studiate a memoria. Imparate da me: è così che ho trovato lavoro”.

Quasi inutile a questo punto aggiungere quali figure saranno invece immediatamente scartate dalla preselezione. Facciamo solo qualche esempio tratto dalla vasta gamma di precari storici attualmente in servizio, che verranno inesorabilmente scavalcati dai vincitori del concorso.

C’è ad esempio il prof di latino e greco che potrebbe competere in una gara di oratoria con Cicerone, che però non conoscendo con precisione la differenza tra although e despite cadrà sui quesiti di inglese.

C’è il prof di storia che sa raccontare la caduta di Costantinopoli o la guerra dei cent’anni come se ci fosse stato, che però non saprà completare una sequenza numerica come 12, 17, 36, 34, 108, 68, 324.

C’è il prof di matematica che risolve a mente equazioni differenziali di secondo grado, ma essendo un po’ astigmatico non riesce a contare le lettere della seguente domanda (codice originario 4586) relativa alle capacità logiche:

Forse questo concorso non migliorerà la qualità dell’insegnamento nelle scuole italiane. Però qualcosa di buono se ne potrebbe comunque trarre. Si dovrebbe somministrare il test preselettivo ai membri del Governo (inclusi ministri, viceministri, sottosegretari e compagnia). E chi non risulta in grado di comprendere un testo, di esercitare capacità logiche, di utilizzare strumenti informatici e di padroneggiare una lingua straniera venga subito cacciato a calci in culo, magari restituendo anche lo stipendio.

Una giornata violenta

Questa volta si è superato il limite.

Va bene manifestare contro la crisi e l’austerità. Va bene reprimere i facinorosi. Ma negli scontri di ieri si è verificato un fatto davvero increscioso: un povero vecchietto che non c’entra nulla né con la crisi né con l’austerità passava per caso in strada e le manganellate delle forze dell’ordine gli hanno rotto faccia e denti. E magari a quel poliziotto daranno pure una promozione.

Scontro tra polizia e manifestanti: Berlusconi manganellato

 

Aggiornamento

Alcuni lettori hanno notato e segnalato una curiosa somiglianza tra il vecchietto pestato e l’onorevole Silvio Berlusconi. Evidentemente data la statura non si tratta di lui (a meno che non sia a cavallo, ma pare improbabile), in ogni caso cogliamo l’occasione per far presente che la somiglianza con Berlusconi non è un motivo valido per giustificare un pestaggio.

Concorso scuola 2012: pubblicata una bozza del bando

Sul sito del MIUR è stata oggi pubblicata una bozza dell’annunciato bando di concorso per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado. La scelta del Ministro, per quanto possa apparire irrituale, è dovuta certamente al rincorrersi in questi ultimi giorni di ipotesi incontrollate quanto inaffidabili, e permetterà ai numerosi aspiranti di farsi un’idea di che cosa li aspetta, a partire dai dettagli sui requisiti per la partecipazione.

Il bando è visibile sul sito nella sua interezza, mentre due degli allegati (allegato A e allegato C), non è chiaro per quale motivo, sono disponibili solo nell’area riservata. Possono accedervi i docenti che già possiedono  le chiavi di accesso fornite dal Ministero contestualmente alla presentazione delle domande di inserimento nelle graduatorie di terza fascia nel 2010. Chi possiede solo la prima parte del codice personale può richiedere la seconda parte alla segreteria della scuola dove è in servizio o, se non è attualmente in servizio, può recuperarla inserendo il codice fiscale nell’apposita pagina del sito della Pubblica Istruzione (Istanze on line), specificando l’indirizzo di posta certificata (PEC) su cui si desidera ricevere l’informazione.

Ma veniamo al dunque: quali sono in sintesi le novità già promesse dal Ministro al momento dell’annuncio pubblico di questa nuova e attesissima tornata di concorsi? Teniamo presente che si tratta solo di una bozza, soggetta quindi a possibili revisioni, ma un dato rimane sicuramente fermo: tutto ruota attorno all’imperativo di favorire il più possibile, nel rispetto delle norme in vigore, la carriera dei giovani meritevoli. Potranno innanzitutto partecipare al concorso, oltre a tutti gli insegnanti già abilitati, anche i laureati che abbiano conseguito una votazione finale di almeno 100/110 e i laureandi che abbiano conseguito all’esame di maturità un punteggio superiore a 90/100 e possano contare su una media degli esami universitari di almeno 27/30. Queste due categorie saranno avvantaggiate dal punto di vista economico, dovendo corrispondere una cifra di appena 149,00€ per l’iscrizione alle preselezioni, mentre agli abilitati, secondo la bozza, sarà richiesto il doppio. Nello stesso tempo il risultato della selezione per i laureandi sarà mantenuto in sospeso fino a che non avranno effettivamente conseguito il titolo.

Il punteggio che alla fine del concorso verrà assegnato a ciascun candidato sarà calcolato tenendo conto di vari fattori, attentamente pesati dal Ministero per garantire la massima equità. I docenti già inseriti nelle graduatorie ad esaurimento avranno il vantaggio di partire con una base di punteggio che consiste nella metà dei punti accumulati sulla graduatoria di appartenenza; chi è inserito in più graduatorie sarà valutato sulla base di quella dove dispone del minor punteggio. Ai non abilitati saranno invece valutati titoli precedentemente non considerati, come ad esempio gli esami ECDL (patente europea del computer). A tutti i candidati sarà poi assegnato un punteggio basato sulle prove scritte e orali, che potrà raggiungere un massimo di 600 unità. Per garantire la massima trasparenza nella valutazione ed evitare che le commissioni ricorrano a sotterfugi di vario tipo per favorire i raccomandati, ai singoli aspiranti ogni commissione potrà assegnare, a suo totale arbitrio e senza giustificazione alcuna, un punteggio aggiuntivo fino ad un massimo di 100 unità. Il punteggio risultante sarà infine diviso per il numero di anni compiuti dal candidato (a questo fine si considera l’età nel giorno della pubblicazione del bando) in modo che a parità di tutto il resto un candidato di (ad esempio) 25 anni avrà un punteggio doppio rispetto ad uno di 50.

Vi è poi, in una sezione del bando che pare ancora in fase di definizione e quindi altamente soggetta a revisione nella versione ufficiale, che include una nutrita serie di casistiche che portano ad avere dei “bonus” o viceversa delle detrazioni di punti rispetto al totale precedentemente calcolato, legate non alle qualità tecniche o didattiche dei candidati, ma a quelle morali. Si tratta probabilmente di un campo in cui il ministero si espone a possibili critiche nonché probabili ricorsi da parte di candidati che si sentissero ostacolati o danneggiati. Ad esempio si propone di assegnare 10 punti in più per la partecipazione a ciascuno dei Meeting per l’amicizia fra i popoli svoltisi negli ultimi dieci anni (questa norma potrebbe essere bocciata perché, svolgendosi il meeting di CL a Rimini, sfavorirebbe nettamente i docenti meridionali); specularmente si propone di ridurre i punti alle concorrenti di cui sono state pubblicate su riviste o sul web foto osé o comunque poco consone alla dignità del ruolo a cui aspirano, e  a questo fine verranno passati al setaccio i profili eventualmente aperti sui vari social network (in questo caso ci si aspetta che la norma venga estesa anche ai concorrenti maschi, o in alternativa soppressa, pena una pioggia infinita di ricorsi).

Farà discutere anche un’altra norma che si annida tra le tante particolarità ed eccezioni presenti nel bando, che ancora una volta è chiaramente mirata a favorire i candidati più giovani: se un aspirante ultraquarantenne dovesse classificarsi, nonostante la penalità applicata dividendo il punteggio per il numero di anni compiuti, entro i primi mille candidati, gli verranno segate le gambe.

Grandi opere inutili e costose: il Pd si schiera

Il Partito Democratico ha preso finalmente una posizione netta sul cantiere della discordia. Il segretario provinciale e il responsabile infrastrutture e mobilità non usano mezzi termini: “Non bastano i capannoni, le discariche, le centrali che come funghi e senza la benché minima pianificazione sono spuntati in questi anni, divorando territorio fertile, intasando strade, inquinando e minacciando la salute di tutti. Ora, come già hanno tentato di fare in passato, vogliono convincerci dell’utilità e dei benefici di un progetto datato e superficiale”.  Entrano anche nel dettaglio, e rilevano che l’opera “non sarebbe una grande innovazione”, ma a fronte di un guadagno di pochi minuti sui tempi di percorrenza genererebbe dei problemi, soprattutto per il forte impatto su ecosistemi già fragili. E poi ci sono ben altre priorità, piuttosto sarebbe opportuno migliorare le infrastrutture già esistenti.

I responsabili del Pd si impegnano quindi a vigilare e usare tutti gli strumenti a loro disposizione perché le autorità capiscano che non sono disposti ad accettare passivamente una simile opera.

Ma… fermi un attimo: non sembrano quasi gli argomenti dei No TAV?

(Qui la fonte della notizia.)

Anomalia di sistema


Attenzione: questo articolo di supporto tecnico è stato tradotto con metodi automatici, e pertanto non è possibile garantirne l’accuratezza. Utilizzalo a tuo rischio e pericolo.


Sommario:

È stata rilevata un’anomalia del sistema che ne può compromettere l’integrità.

Sintomi:

Il problema si verifica quando si tenta di spostare un elemento particolarmente ingombrante, come nel seguente esempio:

Sto spostando Berlusconi in prigione...

Quando il processo è quasi arrivato al termine, potrebbe interrompersi a seguito di un timeout con la visualizzazione del seguente messaggio:

Errore di sistema: tempo scaduto

L’errore può provocare la perdita irreversibile tutti gli elementi elaborati durante il processo.

Cause:

L’anomalia sembra essere causata dall’infezione di malware come quelli descritti in questo articolo.

Risoluzione:

Al momento non sono note procedure per risolvere l’anomalia. È possibile che il problema venga superato solo con l’abbandono della versione attuale del sistema e il rilascio di una versione completamente nuova.

Workaround:

Per gli utenti che non possono convivere con l’anomalia, esiste un workaround. Apri il menu Start, clicca su Opzioni, clicca su Opzioni Avanzate. Si apre una finestra. Buttati giù.





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